venerdì 18 febbraio 2011
"La semplicità è la qualità delle grandi cose"
Dunque, sarà l'ora, sarà che non ho pranzato, ma mi è venuta voglia di raccontarvi con cosa abbiamo cenato ieri sera.
Ci pensavo da qualche giorno, e alla fine l'ho fatta.
La "frittata di scammaro" o pizz 'e scammare, in vernacolo.
Piatto creato per i giorni di quaresima, o scammaro è come dire, il cibo "di magro".
Niente proteine animali, solo spaghetti, olive nere, capperi, prezzemolo, poco aglio e pan grattato.
Credetemi, se avete buoni denti è uno spettacolo.
Si cuoce la pasta, si condisce con l'olio nel quale precedentemente si è soffritto un aglio in camicia (immediatamente tolto) e al quale , io, a fuoco spento aggiungo olive denocciolate e capperi, una manciata di pan grattato e via in padella a far "arruscare" pardon, a far diventar croccanti e dorati gli spaghetti, non prima di aver oliato e cosparso col pan grattato la padella. Al momento di girare questa magnificenza, cospargette pan grattato sulla pasta e via con l'altro lato.
La mia variante, una spolverata di parmigiano nel condimento e uva passa e pinoli (che ho poi scoperto essere la variante del Cavalcanti). Ubi major...
Niente acciughe se volete attenervi alla ricetta originale, ma se volete, un paio di quelle vendute a Via Marina, nel tempio delle olive, ce le potete aggiungere.
E' una cosetta semplice semplice, ma bisogna avere un po' di pazienza, la doratura va fatta a fuoco lento e ci vuole un'oretta e mezza per 500 gr di spaghetti, di Gragnano, mi raccomando.
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