martedì 30 novembre 2010

M.M.



Piove, eppure vi aspettereste un post di quelli nei quali mi lamento della bruttezza della città, quando piove.
Invece, nonostante le voragini, la melma e lo stato post bellico nel quale versa la città, oggi una notizia scioccante e triste mi ha messo di buon umore.
Quanto sto per scrivere è un commento a caldo, fatto senza leggere nulla di più oltre alla notizia in se. Non voglio scavare nel "profondo dell'animo umano" e non voglio essere influenzato da commenti e opinioni che falserebbero il mio scrivere e il vostro leggere.

E' solo una riflessione, ma se qualcuno decide di spiccare il volo per sottrarsi ad una vita mortificata, specie se la vita l'ha vissuta tutta e pienamente, ebbene, mi viene in mente solo una parola.
LIBERTA'.

Libertà di scegliere come, quando e perchè andarsene. Libertà di essere pro vita comunque, liberta di lasciare un'eredità e un messaggio. Non mi importano le motivazioni di un gesto intimo, in quel momento l'Uomo è solo e solo a lui spettano il peso e la responsabilità della decisione estrema.

Questo rifiutare la fine con la fine stessa mi sembra un ottimo modo per salutarci tutti, un bel modo per dire "amici miei" il mio l'ho fatto, ora tocca a voi.

Chi vuole capire, capisca...

Sua questa affermazione "...Le smancerie, nell´ambito di qualsiasi arte vanno bandite come la peste”.

Ciao Maestro e grazie.

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