il termine lo lasciamo ai geni, ma quelli veri.
Era, chiaramente, solo un banalissimo richiamo all'evento e alla tecnica.
Eccovi due righe circa lo spirito della serata:
"Questi lavori di Carlo Olivari, eseguiti a china nera e colorati esclusivamente con i vini dell’ Azienda Xxxxx Xxxxx, vogliono essere un omaggio all’Eleganza e allo Stile. Il vino come colore, steso con la tecnica dell’ acquerello, assume, asciugando, tutte le tonalità del grigio e del viola. Questo conferisce alle opere un aspetto sobrio e quasi irreale. I dieci soggetti, numerati dal numero uno al numero dieci, rappresentano persone, oggetti e luoghi che nel tempo hanno affermato il loro proprio stile. E’ così, che partendo dalle cantine, il Vino, attraverso la mano dell‘artista, dà vita a divi di indiscussa eleganza, si trasforma nelle sinuose forme di uno Stradivari o corre via a bordo di una Bugatti d’Epoca. E‘ sempre il Vino che diventa vento per sospingere un’ intramontabile Star Class o si fa ombra di un Panama intrecciato a mano. Ma è anche energia e movimento per il giocatore di Polo, è tinta per le scarpe cucite a mano, è potenza per la motocicletta. Il Vino, come tessuto da tagliare con gli strumenti nelle abili mani di un sarto, e che farà da piacevole accompagnamento alla vita di ognuno di noi."

Nessun commento:
Posta un commento