Il 26 giugno ritornano a Napoli le Barche d'Epoca.
E' un altro modo di andar per mare, non è uno scontro di tecnologie ma la conferma che queste "signore del Mare", oltre ad essere bellissime, sono in grado di regalare emozioni uniche.
Navigare e regatare su barche del genere è un onore ed un gran divertimento.
Ho la fortuna di essere imbarcato su "Capitan Lipari", un ketch Marconi di 23 metri fuori tutto.
E' un tuffo nel passato dell'antica marineria, dalle scarpe, rigorosamente di cuoio, alle vele, di tela e non di materiali compositi. Ma soprattutto è diverso lo spirito. La competitività, sempre presente, è affiancata dall'odore del fasciame e del sale.
Eccovi alcune immagini per meglio spiegare cosa voglio dire...
martedì 26 giugno 2007
lunedì 25 giugno 2007
Speriamo che non sia un fuoco di paglia

UNO PARI
ETNZ ha risposto con determinazione alla superiorità di Alinghi.
Come ho già scritto, tifo per i Kiwi, e spero che non si sia trattato di un caso la loro vittoria nella seconda regata.
Alinghi, ha manifestato una certa presunzione nel non difendere la propria posizione, e ha perso.
Butterworth ha avuto una lezione di umiltà.
Ora, considerando che, nonostante i Kiwi siano sponsorizzati dagli Emirates, sono l'unico equipaggio con soli tre membri del team non neozelandesi,non vi sembra giusto che siano loro a vincere la Coppa?
venerdì 22 giugno 2007
Non dimentichiamo le basi

Ritengo che coloro che operano nel campo dell'architettura e del design debbano saper impugnare la matita e saperla usare.
Scrivo questo per ricordarlo a tutti coloro che credono che con un computer si possa fare tutto.
Lo ricordo anche a me stesso: talvolta sono costretto, per motivi di tempo a creare direttamente al computer, ma il risultato mi lascia insoddisfatto e immediatemente ricorro alla matita.
In un momento in cui vengono richiesti rendering, 3D, realizzazioni virtuali, ancora mi gratifica vedere le facce stupite dei miei committenti quando gli sottopongo, come prima idea, un bozzetto acquerellato.
Facendo le dovute distinzioni, vi invito a cercare i bozzetti e gli schizzi di Roberto Sambonet, artista e designer. Purtroppo non ho trovato materiale da linkare.
Concludendo:
Il processo creativo, parte dal cuore e, attraverso il cervello, giunge alla mano che disegna.
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giovedì 21 giugno 2007
Per il mio amico Massimo...
...e per tutti coloro che intendono approfondire un po' la loro conoscenza del mare.
Non sono manuali nè libri tecnici, sono racconti, diari di uomini che hanno messo in gioco le loro forze, le loro vite ed hanno assaporato il gusto della libertà.
Senza retorica ma con profonda ammirazione consiglio a tutti di incominciare col leggere piacevolmente:
1) Tutta la bibliografia di Vito Dumas.
2) Capo Horn alla vela, 14.000 miglia senza scalo.
e Un vagabondo dei Mari del Sud di Bernard Moitessier
3) Solo intorno al Mondo di Joshua Slocum (non a caso la barca di Moitessier si chiama Joshua)
4) Quelli di Capo Horn di William H.S. Jones
La lista si può allungare, ma per il momento questo è a mio avviso un buon inizio.
Buona Lettura
Non sono manuali nè libri tecnici, sono racconti, diari di uomini che hanno messo in gioco le loro forze, le loro vite ed hanno assaporato il gusto della libertà.
Senza retorica ma con profonda ammirazione consiglio a tutti di incominciare col leggere piacevolmente:
1) Tutta la bibliografia di Vito Dumas.
2) Capo Horn alla vela, 14.000 miglia senza scalo.
e Un vagabondo dei Mari del Sud di Bernard Moitessier
3) Solo intorno al Mondo di Joshua Slocum (non a caso la barca di Moitessier si chiama Joshua)
4) Quelli di Capo Horn di William H.S. Jones
La lista si può allungare, ma per il momento questo è a mio avviso un buon inizio.
Buona Lettura
mercoledì 20 giugno 2007
Per non tirarla troppo a lungo
L'uomo del post sotto è Vito Dumas.

Purtroppo non esiste un sito in italiano valido quanto questo argentino.
Vito Dumas è stato un grandissimo navigatore solitario, che a differnza degli altri suoi "colleghi" ha lasciato un po' di spazio in più all'improvvisazione.
Il N.1 Bernard Moitessier, Sir Francis Chichester, il gigantesco Eric Tabarly, tutti programmavano e organizzavano quasi maniacalmente le loro imprese. Naturalmente tutti si sono trovati in situazioni estreme ed hanno dovuto, per così dire improvvisare, o meglio ricorrere a tutta la loro esperienza. In Mare non si può prevedere tutto. Ma Vito ha improvvisato un po' di più.
Ed è per questo che ha sempre suscitato in me grande curiosità ed ammirazione. Un Uomo che si accingeva a percorrere 8000 miglia in oceano (dalla Francia all'Argentina) con a bordo una confezione di cacao in polvere, una boccia di vetro vuota ed una bussola. Ditemi se questa non è geniale, pazzoide improvvisazione.

Purtroppo non esiste un sito in italiano valido quanto questo argentino.
Vito Dumas è stato un grandissimo navigatore solitario, che a differnza degli altri suoi "colleghi" ha lasciato un po' di spazio in più all'improvvisazione.
Il N.1 Bernard Moitessier, Sir Francis Chichester, il gigantesco Eric Tabarly, tutti programmavano e organizzavano quasi maniacalmente le loro imprese. Naturalmente tutti si sono trovati in situazioni estreme ed hanno dovuto, per così dire improvvisare, o meglio ricorrere a tutta la loro esperienza. In Mare non si può prevedere tutto. Ma Vito ha improvvisato un po' di più.
Ed è per questo che ha sempre suscitato in me grande curiosità ed ammirazione. Un Uomo che si accingeva a percorrere 8000 miglia in oceano (dalla Francia all'Argentina) con a bordo una confezione di cacao in polvere, una boccia di vetro vuota ed una bussola. Ditemi se questa non è geniale, pazzoide improvvisazione.
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martedì 19 giugno 2007
Non lo riconoscerà nessuno...
...ma quest'uomo è stato un grande nel suo campo, forse un irresponsabile, molto probabilmente un romantico, un artista e, sicuramente, un uomo libero.

lunedì 18 giugno 2007
Graffiti
giovedì 14 giugno 2007
ACROSTICO #1
Ho scritto ed illustrato una cinquantina di Acrostici.
Ne pubblicherò qualcuno.
Questo, forse lo capiranno solo i napoletani.

Ne pubblicherò qualcuno.
Questo, forse lo capiranno solo i napoletani.

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mercoledì 13 giugno 2007
Ragù

Eccomi di ritorno, scusate, ma stavo preparando il Ragù.
Pentola rigorosamente d'alluminio, ma deve essere vecchia, di quelle dove cucinavano i nonni.
Tempo di cottura: non meno di 8 ore.
Non mi dilungherò sulla ricetta, ma mi interessa la sua interpretazione.
A Napoli si possono assaggiare un'infinità di Ragù diversi, ognuno con una sua personalità dovuta al tempo di "peppiamiento", ai tagli di carne, al tipo di pomodoro usato, al tipo di pentola, alla "mano" del cuoco, alla "zona di produzione" e via dicendo. Vedo il Ragù come un rito. Maschile e non maschilista, anzi lo vedo come un dono da fare alla propria donna, ed agli amici.
Il Re della Cucina Napoletana.
E proseguendo nella dinastia direi:
Regina la Genovese
Principe Il Peperone Imbottito
Principessa la Parmiggiana (con due G) di Melanzane
Principino La Linguina a Vongole (non alle vongole)
Principessina La Pizza (e qui ci sarà un post dedicato)
e... continuate voi.
lunedì 11 giugno 2007
venerdì 8 giugno 2007
Interrogativo

Siccome ci si può sedere su una sedia "normale" oppure su un oggetto più elaborato, la domanda è: perche dovrei scegliere? Cosa mi spinge ad usare oggetti che non siano semplicemente oggetti?
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giovedì 7 giugno 2007
Maledetta la cucina destrutturata!

Mi sono un po' stancato dell'interpretazione filosofica della cucina. Non sopporto più di leggere sulle riviste specializzate di chef che destrutturano, reinterpretano, filosofeggiano sull'assenza di grassi, non cucinano ma creano composizioni.
Spero di essere stato chiaro.
Da designer appassionato di gastronomia mi piace la ricerca delle forme, ma in cucina mi interessa anche il sapore e la sostanza.
Trasformare una cena in un evento mi sembra opportuno, e mi piace se scopro sapori e combinazioni nuove, se, come mi è capitato (purtroppo una sola volta) mi si aprono nuovi scenari del gusto: è successo a S. Agata sui due Golfi...
Però, non mi piace più leggere o ascoltare di cuochi che vedono la cucina in modo troppo intellettuale.
Alla fine, elogiando come sempre la semplicità, ti viene voglia di uno spaghetto al filetto di pomodoro.
Non a caso Alfonso Iaccarino, mentre lo prepara, quasi si commuove.
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mercoledì 6 giugno 2007
Onore al merito (ma si sapeva)

Sono stati più bravi loro,
era forse prevedibile,
personalmente tiferò New Zeland in America's Cup.
In onore del grandissimo Sir Peter Blake.
(andate al link e capirete perchè)
era forse prevedibile,
personalmente tiferò New Zeland in America's Cup.
In onore del grandissimo Sir Peter Blake.
(andate al link e capirete perchè)

Un'idea aggressiva

Eseguito con la tecnica del cemento su pannello di multistrato intagliato, quest'oggetto è stato utilizzato come testata per letto.
Continua ad essere una delle mie tecniche preferite.
Continua ad essere una delle mie tecniche preferite.
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martedì 5 giugno 2007
Giocare con le forme
Ho l'onore di curare la grafica della divisione eventi della più importante business bank del mondo.
Ho creato molte invitation card per loro e a questa sono molto affezionato.
Era una serata shakespeariana nell'Orangerie di Kensigton Garden a Londra.
Per identificare la location ho scelto la fustellatura a forma d'arancia e tutto ricordava il frutto.
L'inchiostro di stampa era profumato all'arancia ed il colore scelto, neanche a dirlo era l'arancione.
Il cliente è stato molto soddisfatto e gli invitati hanno apprezzato.
Ho creato molte invitation card per loro e a questa sono molto affezionato.
Era una serata shakespeariana nell'Orangerie di Kensigton Garden a Londra.
Per identificare la location ho scelto la fustellatura a forma d'arancia e tutto ricordava il frutto.
L'inchiostro di stampa era profumato all'arancia ed il colore scelto, neanche a dirlo era l'arancione.
Il cliente è stato molto soddisfatto e gli invitati hanno apprezzato.

lunedì 4 giugno 2007
Almeno una volta bisogna andarci

E come sempre ci è andato giù pesante!
Vi prego di non polemizzare, questo non è un blog politicizzato, come non lo è il suo autore.


E vorrei cogliere l'occasione per rimarcare il fatto che il tutto è avvenuto all'Arena Flegrea, all'interno della Mostra d'Oltremare di Napoli.
Non credevo ai miei occhi.
Parcheggio interno, camminamento punteggiato da lucerne,
siepi di ortensie curatissime.
Arrivati sul piazzale antistante l'Arena, personale in giacca e cravatta ci ha gentilmente indirizzati verso il varco a noi destinato.
Insomma, a malincuore, non sembrava Napoli.
Tutto perfetto, nulla da dire.
La stessa ristrutturazione architettonica mi è parsa molto soddisfacente.
Tutto questo per dire che alla fine basta poco per essere un popolo con senso civico.
Non credevo ai miei occhi.
Parcheggio interno, camminamento punteggiato da lucerne,
siepi di ortensie curatissime.
Arrivati sul piazzale antistante l'Arena, personale in giacca e cravatta ci ha gentilmente indirizzati verso il varco a noi destinato.
Insomma, a malincuore, non sembrava Napoli.
Tutto perfetto, nulla da dire.
La stessa ristrutturazione architettonica mi è parsa molto soddisfacente.
Tutto questo per dire che alla fine basta poco per essere un popolo con senso civico.
Basta volerlo.


venerdì 1 giugno 2007
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