giovedì 27 novembre 2008

MOTOPOST

So che, come sempre, mi farò qualche altro nemico, ma per quanto mi riguarda, chi da una motocicletta passa allo scooter non è mai stato, non è e non sarà mai un motociclista.

Qualunque moto, e non vorrei aprire il dibattito su quali sono da considerare moto e quali mezzi di locomozione, è sempre meglio di quei cosi di plastica.

Ora non dite sono comodi, non ti bagni, nel bauletto c'entra una casa.
La moto è scomoda, è bagnata, e se proprio dovete traslocare affidatevi ad un autotrasportatore.

Senza considerare che chi non è passato attraverso il ciclomotore, il vespino 50 "preparato", il vespone, per poi approdare al primo mezzo con marce a pedale, guiderà sempre come se stesse in bicicletta, senza nessuna cognizione circa cosa voglia dire GUIDARE una moto.

Ora mi piace pubblicare la foto di una moto che è legata alla mia infanzia, era la moto di un amico, che trentacinque anni fa mi sembrava una motona. Non lo era, ma la trovo ancora molto affascinante, sicuramente più di quegli obrobri di plastica.



giovedì 20 novembre 2008

Se siete MAC USER

SE USATE MAC A NAPOLI, LA PEGGIORE IATTURA CHE VI PUO' CAPITARE E' CHE VI SI ROMPA.

NON ESISTE ASSISTENZA REALISTICAMENTE AFFIDABILE.

IN CITTA'.

E CHE NOVITA'! NELLA REPUBBLICA DI BANANS!

Imprecazione contro l'imprecazione. (nel titolo del post si nasconde qualcosa)

Due cose sono accadute ieri sera.

La prima c'era da aspettarsela, e la seconda, purtroppo, pure.

Eccovi il resoconto.
Appuntamento all'ora prefissata per la premiazione, ci si vede tutti i premiati al blasonato Circolo. Tutti, forse è eccessivo, infatti non erano presenti i primi arrivati in una classe derive, che, scandalo, corrono per il blasonato Circolo in questione. E questo è un fatto, poi il blasonato Circolo decide di autopremiare un ragazzino che ritengono ingiustamente penalizzato dal comitato e dalla burocrazia del bando di regata della classe optimist. E questo è un altro fatto, passi col dare un contentino al giovane virgulto della vela napoletana, ma perchè tutto quest' applomb? Che si protestino i comitati, le giurie ed i circoli organizzatori. lo dico, perchè non c'è niente di peggio dello sport parlato, noi siamo velisti, non calciatori. Quindi, finita la regata non si rimostra, si agisce, se si vuole utilizzando i mezzi messi a disposizione dalla Federazione Italiana Vela.
Si prosegue con la sobria premiazione delle imbarcazioni ORC/IRC/Grancrociera, piccolo buffet di stantia fritturina all'italiana, buoni solo i mini crocchè di patate, prosecco scognomato, e via.

"Vabè, vogliamo andare a mangiarci una coserellina, e magari ci beviamo pure qualcosa?" Com'è come non è proponiamo un posto già recensito su questo blog.
E qui accade la seconda cosa.
Vi costringerò ad un piccolo sforzo perchè, letteralmente sulla falsariga del post in cui lodavo il ristorante in questione, ora lo colpirò duramente.
E' triste, ma anche un posto normale, in città fatica a rimanere negli standard della normalità.
Intendo dire che in città trovare un posto dove si mangi mediamente in modo anonimo, ma almeno si respira aria di normalità, dove le cose scontate sono un lusso o un privilegio, è praticamente un successo.
Per tre volte siamo stati colpiti dalla semplice qualità del cibo e dalla cortesia del servizio.
Purtroppo il luogo in questione non è riuscito a mantenere il suo "normale" standard e, alla quarta volta, ci ha disatteso.

Procediamo col giochetto della falsariga.
In rosso le correzione e le agiiunte al vecchio post.

Come sempre, accolti con un sorriso, ci siamo accomodati convinti di voler mangiare un filetto con contorno di patate fritte spettacolari, un calice di vino, un dessert e via a dormire.
Accolti da un gestore poco incline al sorriso ed anche un po' tonto ci siamo accomodati nella sala interna dove, con le porte delle cucine aperte, i nostri abiti si sono inevitabilmente impregnati dei fumi della cucina.
Invece, mentre stavo per chiedere esattamente quello che volevo, sono stato fuorviato dal cameriere che mi ha avvertito che lo chef aveva preparato lo "stinco di maiale".
Mentre il cervello, saggimente decideva che il piatto era troppo pesante, data l'ora, la gola, stoltamente, ha chiesto a voce alta "ok, benissimo lo stinco, e mi raccomando le patate fritte, e giacchè ci siamo, anche quelle al cartoccio cotte nel forno a legna".
Pur avendo decantato lo stinco, ieri sera non c'era ed abbiamo ripiegato su una banalissima costata di maiale, le patate fritte erano si uno spettacolo, ma penoso, sapevano di fumo e di stantio, quelle al cartoccio invece, direi evanescenti.
Passiamo ai vini. La lista è stata cambiata, ora figurano vini facili, senza corpo nè personalità, ne scegliamo uno tra i meno deludenti, ma niente, è terminato. Ripieghiamo su una seconda bottiglia, neanche quella era disponibile. Così, come nelle migliori tradizioni della città, ci dobbiamo accontentare di quello che c'è.
Una porcheria pesante e calda che ha reso la notte difficile ed il risveglio doloroso. Aggiungo che come antipasto ci hanno portato fiori di zucca ripieni di ricotta, questa volta acida, ma non volutamente, fritti in pastella.
terribili. Sul dessert ho dovuto desistere dal chiedere la mousse di ricotta vista l'esperienza coi fiori di zucca ed ho ripiegato su cantuccini e vin santo, onesti.
ci hanno offerto un nocino "artigianale" (si fa per dire) e siamo andati via.

Ora, considerando che in città c'era aria di scirocco, che erano ormai le 23,30, e che non sono più un ragazzino, la scelta è stata quantomai azzardata.

Che dire, lo stinco era enorme, gustoso, ben cotto e le patate, ottime, in quantità industriale.

L'ho finito tutto, con calma e non senza un certo sforzo, le patate pure.
Abbiamo pagato, come sempre inaspettatamente poco visti gli standard cittadini e siamo andati a dormire.
Il conto è stato meno economico, ma sempre in linea, e avrei voluto vedere!

La notte l'ho passata quasi interamente a discutere con una certa veemenza con lo stinco, stavamo quasi arrivando alle mani, quando all'improvviso si è placato e finalmente ne ho avuto ragione.

A questo punto due appunti al ristorante:
A questo punto due appunti al ristorante:
1- siete sempre gentili ed affabili ma cercate di essere meno piacioni, anche se è meglio essere leziosi che sgarbati.
1- non siete più gentili ed affabili, ed all'accento un pelino volgare ed a quel TU dato come se fossimo grandi amici preferisco la piacioneria.

2- nella vostra estrema cortesia, perche fate sedere ai vostri tavoli il parcheggiatore (taglieggiatore) abusivo che a fine pasto fuma pure in sala? Cosa c'entra un delinquente con la buona cucina e con la vostra gentilezza?

2- Ora capisco cosa ci fa il personaggio citato, la vostra non è più una buona cucina, e il servizio ha perso molta della su citatata gentilezza.

Concludo pensando che la città da poche certezze, una di queste è la delusione che ci regala ogni volta che qualcosa sembra vada meglio del solito.

P.S. so che il titolare non leggerà questo post, ma ove mai accadesse, gli dico, lei ieri sera non era al suo ristorante ad accoglierci col suo affettato garbo, ma faccia attenzione, perchè quando il gatto non c'è i topi ballano, e canatno pure.

Quindi, mi spiace, siccome io non sono prodigo di complimenti, la delusione avuta mi obbliga ad un doppio pollice verso.




mercoledì 19 novembre 2008

lunedì 17 novembre 2008

Che magnifica prospettiva.


Questa cosetta la scrivo perchè mentre noi facciamo la vela parlata qualcuno viaggia a 15 Nodi verso Capo Horn. Con la prospettiva di dover percorrere ancora più di 21.000 (dico, ventunomila) miglia prima di tagliare il traguardo.

La Regata è la Vendée Globe. Il giro del mondo, senza scalo e su un 60 piedi.

Da soli.

Frase del giorno

Ieri, per radio, aspettando la partenza della regata, il posa-boe al comitato di regata

" Niente(vento) da Zero gradi..."

E due...

Dalle stelle alle stalle
Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco
Chi si loda s'imbroda
ecc ecc ecc...

Tanto per rimarcare la pessima prestazione dell'imbarcazione che solo una settimana fa riposava sugli allori di un primo di classe.

E dire che l'avevo pure detto, gli altri non staranno a guardare e bisognva rimanere concentrati e migliorare.

Invece, la barca era lenta per via di una busta sotto il bulbo, ma a noi il compito di controllare, e non è stato fatto. Il poco e mal disteso vento penalizza la nostra imbarcazione, ma anche l'equipaggio, che ha faticato non poco a mantenere concentrazione e lucidità.

Praticamente una debacle che ci ha portati all'arrivo fuori tempo massimo, ma a dire il vero, della nostra classe ne sono arrivati solo quattro.

E' anche vero che i conti e i resoconti si fanno alla fine e quindi manteniamo un atteggiamento tranquillo, non discutiamone come di calcio.

Alcune precisazioni vanno fatte a proposito de:

1) il campo di regata, disposto malissimo, come mai era capitato in almeno un decennio.

2) la partenza, che non andava data viste le condizioni di vento scarse e i continui salti di 50 gradi. A nulla è servito il cambio di percorso.

3) gli avversari che sono arrivati. A loro i miei complimenti, se sono andati a punti e noi no, sono stati più bravi.

4) un personaggio che guida una barca non in classe con noi. Già avevo avuto modo di parlare di lui, in termini negativi. Ieri ha dato ancora una volta prova di essere un demente.
Ed è un peccato che con lui corrano personaggi degni di stima e simpaticamente competitivi.
Aspetto occasione di incontro dal vivo per chiarire una volta e per tutte che a me, personalmente, il suo atteggiamento presuntuoso e vittimista proprio non mi aggrada.

Un'ultima considerazione, sulla città.
Parigi con la pioggia diventa triste ma romantica, Londra con la pioggia è a suo agio, Napoli no, nè romantica nè a suo agio nè triste, solo più brutta. E siccome le fogne sono perennemente intasate, quando piove, il mare si popola di palloncini grigi e pelosi.

I topi morti affogati nelle fogne.



Pensate un po', la settimana scorsa la tartaruga e questa settimana les rats (in francese sembrano meglio, ma sempre Ratti sono).


Andrà meglio la prossima volta.
Come sempre da qui, un saluto a chi con me ha condiviso questa giornata di Vento, Mare e Onde.



venerdì 14 novembre 2008

Esperimento

Non sarà la prima nè l'ultima volta che qualcuno si finge qualcun'altro su Facebook.
Può capitare di essere contattato da un professore universitario svedese, che in Antartide studia i pinguini saltando su un gommone, e che tornato alla base sorseggia Brandy, e scoprire che è una bufala e che Facebook è una enorme miniera di informazioni per coloro che lo gestiscono. E che sui social network tutti possono essere tutto. Facciamo attenzione. E sveglia!

Questa foto è impossibile, visti i diversi poli nei quali vivono le due specie in questione.
Ma pare che in Antartide sia la migliore sveglia disponibile.


Non che i blog siano tanto differenti, ma ci pensate? Se non si impostano regole di privacy, cosa che i più non fanno, venite a sapere di tutti i fatti, le discussioni e quant'altro che sono intercorsi tra utenti.

Quasi quasi chiudo pure il blog.




giovedì 13 novembre 2008

Visto che c'è chi non si accontenta...

Non gli è bastato che gli dedicassi un post, quello del dentice, non gli è bastato che parlassi delle cene a casa sua e che mi complimentassi per le sue doti di pescatore, non gli è bastato che parlassi di mare e che gli rispondessi , non gli è bastato che gli abbia consentito incursioni nel blog senza che lasciasse commenti o si palesasse. Ora mi chiama pure a casa lamentandosi che non ho risposto al suo ragionato ed articolato commento a proposito del post precedente. Ed aggiungo che ha esordito, al telefono, dicendo "...ma come? rispondi solo alle critiche?...".
Naturalmente non è così, ma quando si ha poi l'occasione di discutere da vicino di certe cose e quando si condividono certi interessi, come il mare a 360 gradi (anche se io non amo pascare a traina, ma godo volentieri del pescato di G.), il mio commento qui è superfluo.

Grazie sempre all'amico G. che voleva questa risposta e del quale pubblicherò un'altra sua foto (per ora è nell'altro computer), sempre come tributo e sempre dedicata a chi non crede che G. sia un grande pescatore ed un ottimo uomo di mare, forse un pelino invadente ed estenuante, ma, anche con lui, 1000 regate insieme.

VA BENE ORA?

martedì 11 novembre 2008

BASTA!


Premesso che più volte, da questo blog e dal vivo, ho asserito che due categorie per me sono intoccabili, bambini e animali, e visto che qui si parla di mare e che di bambini si parla spesso altrove, scrivo per una questione che mi comincia a far innervosire.

Prendo spunto dalla morte, per tristezza, di delfini in cattività.

Ieri sera sentivo un biologo marino, un delinquente farabutto, che asseriva che il delfino in cattività si diverte e gli fa bene l'allenamento.

Ora, a parte che io vorrei vedere lui a dover fare cose che non farebbe neanche sotto tortura, mi chiedo, ma come si fa a dire una cosa del genere?

Persino l'allenatore, ormai settantenne, dei mitici delfini Flipper (ne furono impiegati 5) si è pentito ed ora non può entrare in nessun seaquarium, perchè è un attivista che si batte per la chiusura di questi campi di concentramento per mammiferi marini.

Non basta quello che combinano i jap con balene e delfini, quello che fanno i norvegesi, e quello che accade nelle Faer Oer.


Ci dobbiamo aggiungere pure
gli zoo marini? E quella faccia da deficiente del ragazzino che non da le caramelle al delfino perchè è curioso?
No, non ci sto.

L'unica possibilità per combattere tale scempio è il non frequentare, nè pubblicizzare, nè enfatizzare questi spettacoli e questi luoghi.

Chi, come me, ha la fortuna di andar per mare, ben sa che emozione si prova a vedere cetacei in libertà, i delfini durante una regata sono uno spettacolo che riempie l'anima. Per inciso, domenica, in regata, abbiamo avvistato a pochi metri una Caretta Caretta.

Quindi, basta con questi scempi, basta con i biologi marini deficienti e pagati da chissà chi, basta con gli spettacoli negli acquari marini, basta con i bambini dementi che partono lasciando solo il delfino curioso.

Aggiungo che da un punto di vista evoluzionistico, il delfino è un animale che dalla terraferma si è trasferito in mare.

Un animale che ha compiuto una tale evoluzione, secondo voi, veramente si diverte a stare in una piscina per far divertire gli esseri umani?

Direi di no.

E guardate, che il preoccuparsi di queste cose è importante, perdere di vista il rispetto per l'ambiente e gli animali contribuisce all'imbarbarimento culturale verso cui stiamo andando.

Ad un noto ecologista chiesero una volta a cosa servissero gli animali e perchè preoccuparsi della loro estinzione, la risposta fu "...a che cosa servono Bach e Mozart?..."


mercoledì 5 novembre 2008

44



Un tributo al mio amico G.

Ho più volte scritto delle cene a base di pesce pescato dall'amico G.

Siccome io adoro il dentice, questa la devo proprio pubblicare.



G., grazie e complimenti, e vedrai che la raccomandazione servirà, prima o poi pescherai quella lì...

martedì 4 novembre 2008

L'inutilità

il pallone (s)gonfiato

Ricordo che tempo fa, su Rai 3 trasmettevano "Lezioni di Design", programma condotto da un paradossale e entusiasticamente divulgativo Ugo Gregoretti, lì, ho potuto vedere e sentire interviste ad autentici geni del Design.
In più, sempre anni fa, trasmettevano "Circolo Pickwick", con Baricco, e "Totem", sempre di e con Baricco.
Ora io non mi voglio atteggiare ad intellettuale, ma a parte il divertente ed affascinante "Passepartout" di d'Averio, c'è il vuoto.
Anzi, peggio, stamattina per la prima volta mi sono imbattuto in "Buongiorno Regione". Contenitore mattutino regionale che offre un servizio di informazione locale in uno studio azzurro e rosa con una gnocca che distribuisce linea e collegamenti ai vari inviati. A parte i discutibili colori di sfondo dello studio che meglio si adatterebbero al nido di un reparto maternità di cliniche private, indovinate che cosa ho scoperto sull'utilissimo Buongiorno Regione:
che alle 7,30 del mattino la Tangenziale di Napoli e tutta la città sono bloccate dal traffico, e che sempre a quell'ora, il Maschio Angioino, uno dei simboli della città, si sta svegliando (!??!?), e che, lì vicino, è pronto il servizio di autobus turistici scoperti che scarrozzano turisti nelle "bellezze cittadine", tra cumuli di spazzatura e strade interrotte per cantieri e lavori in corso.

Grazie Rai3, e grazie a Minoli che col suo faccione rassicurante ammicca all'inizio delle telenovele di noialtri, quelle esasperanti facce da dementi che popolano la fiction di Rai3 tra le 20,15 e 20,45.

Minoli, io che grazie a te ho scoperto che l'estinzione dei dinosauri avvenne ad opera dei nazisti con l'aiuto della banda della Magliana (mi spiego, i tre argomenti ossessivamente ripetuti da RaiEducational), ora ti devo vedere sorridere dallo schermo, invogliandomi ad interessarmi alle vicende familiari di un branco di nullità.

Grazie Rai3!


Ora è tutto chiaro.

Se vi va, leggete "I Barbari", capirete anche voi molte cose o troverete conforto a quello che già pensate (non sareste qui del resto).

E grazie all'amica G. che, sopravvalutandomi, mi ha donato il libro.

sabato 1 novembre 2008

Ciclisti...

Strike!


Ho praticato innumerevoli sport, Nuoto e Canottaggio nell'età dello sviluppo, e poi Judo, troppo rigore, no, basket, troppo basso, impossibile, ho giocato a Rugby per quasi otto anni, fino a quando non sono urtato contro un essere umano molto più coriaceo di me, una specie di muro che mi ha lasciato senza conoscenza a terra.

E chiaramente Vela, tanta Vela.

E ho percorso centinaia di chilometri in bicicletta, fino ai 18 anni, in Penisola Sorrentina, parlo di più di 25 anni fa. Che meraviglia pedalare faticosamente fin su, al Monastero del Deserto, a Sant'Agata sui due Golfi, per poi scendere a palla fino alla spiaggia di Alimuri e distrutti e stanchi, buttarsi a mare.

Ora, io mi chiedo:
ma veramente i nuovi ciclisti cittadini trovano salutare pedalare nel traffico e con lo smog respirato a pieni polmoni?

Senza contare che rallentano il traffico e rappresentano un pericolo per chi è in moto o in auto.

Tutto ciò in una città che non è predisposta al ciclista, nè da un punto di vista strutturale nè da quello civico.

Io i ciclisti di città non li sopporto.

Non so perchè mi viene in mente Oscar Wilde che disse " chi si cura con l'enciclopedia medica merita di morire per un refuso di stampa".

Non riesco a trovare una parafrasi, aiutatemi voi, anche se, naturalmente, non mi auguro la morte di nessuno, sia chiaro.