giovedì 20 novembre 2008

Imprecazione contro l'imprecazione. (nel titolo del post si nasconde qualcosa)

Due cose sono accadute ieri sera.

La prima c'era da aspettarsela, e la seconda, purtroppo, pure.

Eccovi il resoconto.
Appuntamento all'ora prefissata per la premiazione, ci si vede tutti i premiati al blasonato Circolo. Tutti, forse è eccessivo, infatti non erano presenti i primi arrivati in una classe derive, che, scandalo, corrono per il blasonato Circolo in questione. E questo è un fatto, poi il blasonato Circolo decide di autopremiare un ragazzino che ritengono ingiustamente penalizzato dal comitato e dalla burocrazia del bando di regata della classe optimist. E questo è un altro fatto, passi col dare un contentino al giovane virgulto della vela napoletana, ma perchè tutto quest' applomb? Che si protestino i comitati, le giurie ed i circoli organizzatori. lo dico, perchè non c'è niente di peggio dello sport parlato, noi siamo velisti, non calciatori. Quindi, finita la regata non si rimostra, si agisce, se si vuole utilizzando i mezzi messi a disposizione dalla Federazione Italiana Vela.
Si prosegue con la sobria premiazione delle imbarcazioni ORC/IRC/Grancrociera, piccolo buffet di stantia fritturina all'italiana, buoni solo i mini crocchè di patate, prosecco scognomato, e via.

"Vabè, vogliamo andare a mangiarci una coserellina, e magari ci beviamo pure qualcosa?" Com'è come non è proponiamo un posto già recensito su questo blog.
E qui accade la seconda cosa.
Vi costringerò ad un piccolo sforzo perchè, letteralmente sulla falsariga del post in cui lodavo il ristorante in questione, ora lo colpirò duramente.
E' triste, ma anche un posto normale, in città fatica a rimanere negli standard della normalità.
Intendo dire che in città trovare un posto dove si mangi mediamente in modo anonimo, ma almeno si respira aria di normalità, dove le cose scontate sono un lusso o un privilegio, è praticamente un successo.
Per tre volte siamo stati colpiti dalla semplice qualità del cibo e dalla cortesia del servizio.
Purtroppo il luogo in questione non è riuscito a mantenere il suo "normale" standard e, alla quarta volta, ci ha disatteso.

Procediamo col giochetto della falsariga.
In rosso le correzione e le agiiunte al vecchio post.

Come sempre, accolti con un sorriso, ci siamo accomodati convinti di voler mangiare un filetto con contorno di patate fritte spettacolari, un calice di vino, un dessert e via a dormire.
Accolti da un gestore poco incline al sorriso ed anche un po' tonto ci siamo accomodati nella sala interna dove, con le porte delle cucine aperte, i nostri abiti si sono inevitabilmente impregnati dei fumi della cucina.
Invece, mentre stavo per chiedere esattamente quello che volevo, sono stato fuorviato dal cameriere che mi ha avvertito che lo chef aveva preparato lo "stinco di maiale".
Mentre il cervello, saggimente decideva che il piatto era troppo pesante, data l'ora, la gola, stoltamente, ha chiesto a voce alta "ok, benissimo lo stinco, e mi raccomando le patate fritte, e giacchè ci siamo, anche quelle al cartoccio cotte nel forno a legna".
Pur avendo decantato lo stinco, ieri sera non c'era ed abbiamo ripiegato su una banalissima costata di maiale, le patate fritte erano si uno spettacolo, ma penoso, sapevano di fumo e di stantio, quelle al cartoccio invece, direi evanescenti.
Passiamo ai vini. La lista è stata cambiata, ora figurano vini facili, senza corpo nè personalità, ne scegliamo uno tra i meno deludenti, ma niente, è terminato. Ripieghiamo su una seconda bottiglia, neanche quella era disponibile. Così, come nelle migliori tradizioni della città, ci dobbiamo accontentare di quello che c'è.
Una porcheria pesante e calda che ha reso la notte difficile ed il risveglio doloroso. Aggiungo che come antipasto ci hanno portato fiori di zucca ripieni di ricotta, questa volta acida, ma non volutamente, fritti in pastella.
terribili. Sul dessert ho dovuto desistere dal chiedere la mousse di ricotta vista l'esperienza coi fiori di zucca ed ho ripiegato su cantuccini e vin santo, onesti.
ci hanno offerto un nocino "artigianale" (si fa per dire) e siamo andati via.

Ora, considerando che in città c'era aria di scirocco, che erano ormai le 23,30, e che non sono più un ragazzino, la scelta è stata quantomai azzardata.

Che dire, lo stinco era enorme, gustoso, ben cotto e le patate, ottime, in quantità industriale.

L'ho finito tutto, con calma e non senza un certo sforzo, le patate pure.
Abbiamo pagato, come sempre inaspettatamente poco visti gli standard cittadini e siamo andati a dormire.
Il conto è stato meno economico, ma sempre in linea, e avrei voluto vedere!

La notte l'ho passata quasi interamente a discutere con una certa veemenza con lo stinco, stavamo quasi arrivando alle mani, quando all'improvviso si è placato e finalmente ne ho avuto ragione.

A questo punto due appunti al ristorante:
A questo punto due appunti al ristorante:
1- siete sempre gentili ed affabili ma cercate di essere meno piacioni, anche se è meglio essere leziosi che sgarbati.
1- non siete più gentili ed affabili, ed all'accento un pelino volgare ed a quel TU dato come se fossimo grandi amici preferisco la piacioneria.

2- nella vostra estrema cortesia, perche fate sedere ai vostri tavoli il parcheggiatore (taglieggiatore) abusivo che a fine pasto fuma pure in sala? Cosa c'entra un delinquente con la buona cucina e con la vostra gentilezza?

2- Ora capisco cosa ci fa il personaggio citato, la vostra non è più una buona cucina, e il servizio ha perso molta della su citatata gentilezza.

Concludo pensando che la città da poche certezze, una di queste è la delusione che ci regala ogni volta che qualcosa sembra vada meglio del solito.

P.S. so che il titolare non leggerà questo post, ma ove mai accadesse, gli dico, lei ieri sera non era al suo ristorante ad accoglierci col suo affettato garbo, ma faccia attenzione, perchè quando il gatto non c'è i topi ballano, e canatno pure.

Quindi, mi spiace, siccome io non sono prodigo di complimenti, la delusione avuta mi obbliga ad un doppio pollice verso.




3 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo amico,mi dispiace doverti dire "lo sapevo...." e a riprova di quanto sopra, prima ancora che vi accomodaste al tavolo, avevo avvisato l'amico G.(sentito per saluti telefonici) che forse le attese non erano ben riposte...!Come ben sai ieri non potevo essere della partita e questo mi dispiace ma già tempo fa avevo sperimentato il locale in questione senza però riscontrare nessuna buona notizia. In effetti rileggendo il tuo post ho ricordato l'eccesso di confidenza del gestore e cosa più seccante, del parcheggiatore.
La cucina, niente di che. Il conto normale, boh? Io più fortunato di voi, mi sono accomodato fuori e quindi niente fumi di cucina.
Siccome ti ritengo un vero intenditore (molto più competente di me)mi sono spesso chiesto come mai questa sensibile differenza di livello ed un idea (ricordando il tuo primo racconto) me la sono fatta.
Ma con chi eri accompagnato la sera del primo post?
Un abbraccio
Annibale

carlo olivari ha detto...

Mea culpa, Hannibal, mai più un errore del genere.
secondo te da chi potevo essere accompagnato?

Anonimo ha detto...

Secondo me, da qualche personaggino tipo un plitico o un calciaore, oppure uno della tv tanto è lo stesso.Ma, in questo caso il servizio e la qualità cambiano e forse spingere per una determinata portata (quella buona)ha un senso preciso
Ciao Annibale