giovedì 24 luglio 2008

dedicato a chi...


Questo disegno a china l'ho eseguito l'anno scorso durante la nostra solita crociera alle Pontine.
Ventotene è sempre lì, per fortuna.

martedì 15 luglio 2008

Pranzo con pasticche...(dei freni)

Il meccanico delle mie moto è un amico ed un serio professionista. E' disponibile, accorto e fidato.
Se poi capita che per un errore di orari disposti per il ritiro della moto, lo troviate a pranzo, allora si pranza con lui.

La cosa è andata così:
arrivo alle 14,45 in officina, sembra chiusa, ma avvicinandomi noto che al di la dei vetri, seduti attorno ad un improvvisato desco (una tavola di legno appoggiata tra due pedane), ci sono la moglie di S. il meccanico, S. e M. l'aiuto del mio amico meccanico. Chiamare M. aiuto è riduttivo, anche lui, come S. è competente cordiale e disponibile.
La signora C. mi impone di sedere con loro e mi fa dare una sbirciatina nel Tapperware, non credevo ai miei occhi, totanetti piselli e patate. "no grazie, non posso accettare, ma vi prego, veramente...e va bene, solo un assaggio". Ebbene, quei totanetti avevano un sapore straordinario, teneri e dolci, cotti a puntino, e vai col bis. mi sono fermato ai totanetti, ma gli altri hanno concluso, come nelle migliori tradizioni, con una noce di grana. Non mi sono fatto negare un bicchierino di grappa gelata che S. custodisce in frigo.

Quando si dice "i casi della vita", mi sono sentito a casa.

Che dire, pare che oggi si replicasse con le alici fritte, ma io non potevo muovermi dallo studio.
Perciò, a S., alla sua gentile consorte ed a M., da parte mia, un grazie e un Buon Appetito.

Alla Prossima

Carlo

La cena impertinente

F. se l'aspetta, ed io con piacere ne scrivo.
Per festeggiare la fine di un campionato italiano al quale purtroppo non ho potuto partecipare, F. ci ha invitati tutti a cena sul suo terrazzo.
Come sempre l'accoglienza di casa de G. è amichevole e gioviale. Oltre che da un branco di gatti, siamo accolti informalmente e calorosamente dai padroni di casa.
E' sempre un piacere ritrovare la famiglia de G.
F., preoccupatissima (a torto) del mio giudizio, indaffaratissima ai fornelli. La nostra amica non sa che se una cena è preparata con ingredienti come "amicizia, partecipazione, affetto e discrezione" non c'è giudizio che tenga e vanno bene anche due fili al filetto di pomodoro.
Nonostante ciò, dopo aver accolto anche l'amico A. che si è presentato con una anonima e scialba autovettura (?!?) e l'amico D. assolutamente disteso e serafico , anche se la sua barca ha un buco nella murata
(noblesse...), ci sediamo a tavola.

Farfalle ai peperoni che personalmente ho gradito molto anche perchè mangiate calde, seguite da un raffinato ed equilibrato risotto freddo alla menta con salsa al pomodoro fresco bollente. Acidità, dolcezza, frescezza e calore ben dosati, un piatto sul quale consiglio F. di puntare spesso.

Saliamo di livello ed affrontiamo un non proprio estivo maiale all'arancia, con una squisita salsina e scorzette d'agrumi, molto raffinato e leggero anche ad inizio estate. Sta di fatto che, "estivo o non estivo", me ne sono fatto fuori una decina di fette.

Ma l'apice lo si è raggiunto coi dolci. Mi soffermo sui sapori perfetti della pannacotta e dello "Sguaragnaus". Purtroppo la Pannacotta ai frutti di bosco era riconoscibile, ma lo Sguaragnaus aveva un aspetto non propriamente ortodosso. F. e tutti gli amici presenti sanno a cosa mi riferisco.

Che dire, è andato tutto benissimo, abbiamo spazzolato tutto e bevuto equamente.
Piccola nota di biasimo, ma non a F. (e così mi faccio l'ennesimo nemico): a chi viene in mente di portare spumante dolce ad una cena estiva tra amici?
Dico io, esiste il Moscato passito di Pantelleria da servire freddo, il Rum, ampiamente bevuto nei caldi luoghi d'origine, lo Champagne, e invece no... lo spumante dolce, che orrore.

A F. va un ringraziamento ed un incoraggiamento, in attesa della Torta Caprese, a bordo del Pangui.

Questo il mio modesto contributo alla cena tra amici o meglio a-mici.


martedì 8 luglio 2008

Considerazione.


Io adoro il mare. Lo vivo con tutte le mie forze, lo respiro e lo rispetto.
Allora accade che, se per motivi contingenti, mi viene impedito di viverlo, soffro.
E mi sorprende vedere la Baia di Napoli, svoltata una curva.
Quella distesa azzurra punteggiata di barche è li a dire "tranquillo Carlo, io sono qui che aspetto, e ci sarò anche dopo di te".
E questo mi conforta.