mercoledì 27 febbraio 2008

Per ora...


... purtroppo, meglio la grande distribuzione. Mi riferisco all'acquisto delle materie prime che occorrono ad ogni amante della cucina e della gastronomia.
Pur affermando la necessità di prodotti genuini, naturali e per quanto possibile biologici e no OGM, con quello che sta succedendo in Campania circa la spazzatura, per il momento preferisco la grande distribuzione. C'è la rintracciabilità dei prodotti ed è già qualcosa. Prima il pomodoro doveva essere del Vesuvio, le verdure in generale, le preferivo "nostrane", ora se vengono dalla Sicilia, o dall'Emilia Romagna, nella speranza che non siano cresciuti in serra, almeno so che non sono cresciuti a diretto contatto con i rifiuti, tossici e non.
Per il momento la situazione è questa, e menomale che ho un amico che con i suoi 120 ettari in Puglia mi rifornisce, bontà sua di prodotti naturali, ma non sempre, perciò si va al supermercato.

Per ora.


giovedì 21 febbraio 2008

FAIRWIND

Il mio ultimo lavoro di immagine coordinata è per un cliente che si occupa di "Fractional Ownership" di imbarcazioni a vela di lusso.

Per farla breve
yacht a vela in multiproprietà.


Per il mio cliente ho creato il logo, ho pensato e realizzato un font ad hoc per il lettering del logo stesso, ho coordinato la veste grafica del materiale stampato e del sito web.

Sapori e colori

Alcune sere fa ho cucinato questa cosetta per condire dei "paccheri". Mentre la preparavo, mentre affettavo i porri sono stato colpito dal colore degli ingrediento e così li ho fotografati.

Si tratta di un condimento di Porri e Zucca.
Non mi dilungo nella ricetta, ma volevo omaggiare i colori.

I Porri


La zucca

Insieme

Solo una piccola nota, il porro è un ortaggio fantastico e si presta a molteplici preparazioni.
Lo si può usare a coste o a foglie ripiegate a formare triangoli, ed è buono, ma proprio buono

martedì 19 febbraio 2008

Facciamo un po' d'ordine

Questo è CARAVAGGIO




Questo invece NO!



P.S. grazie alla Sposa che involontariamente mi ha suggerito questo post.

lunedì 18 febbraio 2008

Noi c'eravamo


Finalmente posso riscrivere di Vela.
Dopo un mese di calma piatta, con regate rinviate per mencanza di vento, ieri siamo ritornati in acqua con un Grecale a 30 nodi.
Il Grecale è il vento freddo di Nord-Est che, a Napoli, porta un brusco calo di temperatura, mare increspato ma non agitato, e raffiche fredde che tagliano il viso.
L'impatto è fantastico, certo, la regata si fa più impegnativa, la tensione è abbastanza alta, come le concentrazione. Tutti a bordo fanno il loro dovere, la barca, come si dice, "gira", cioè funziona, a parte qualche disattenzione, plausibile viste le condizioni. Ora non mi dilungherò sui particolari della regata, ma vi assicuro, che quando le dita dolgono per il freddo e lo sforzo, ed oramai siete completamente inzuppati d'acqua, il pensiero va alla gente a terra, magari nel traffico, e ci si rende conto di essere dei privilegiati.
E' difficile da spiegare, ma una giornata come quella di ieri è impagabile: il sole, l'aria tersa, il vento e gli spruzzi riempiono il cuore. Rientrare all'ormeggio del circolo è certo un sollievo, ma anche un piccolo dispiacere per la fine di un momento di assoluta libertà.

Quindi un saluto a quelli che hanno vissuto con me questa giornata di Vento, Mare, Sole e Amicizia.

A tutti, Buon Vento!

Carlo
P.S. Per il momento siamo terzi in classifica generale, quindi diamoci da fare.

lunedì 4 febbraio 2008

Ancora una diatriba...

... ma questa volta con un ignorante, presuntuoso e volgare.

Ve la racconto. Sabato mattina, Napoli, Chiaia, incontro con gli amici per un aperitivo.
Gli amici decidono di mangiare qualcosa ed io li accompagno senza mangiare perchè non amo pranzare di sabato mattina, e tantomeno nel ristorante scelto. C'è da dire che è molto difficile mangiare bene a Napoli, ma ancora più difficile è trovare un luogo dove il cliente è il Cliente. Mediamente si è trattati con superficialità, ignoranza, scarsa dedizione verso il mestire di ristoratore (ho già scritto di improvvisati del settore).
Mi piaceva comunque l'idea di stare ancora un po' coi miei amici e condividere con loro un bicchiere di vino prima di andare via, cosa peraltro resa possibile dall'ospitalità del ristoratore (preciso, che tale ospitalità è l'unica nota positiva del locale in questione).
Bene, i soliti antipasti di pesce crudo o alla tartare, pesci "di mare" (ne esistono di terra?), tonno scottato alla piastra, calamari ripieni di funghi porcini (che orrore quella cremina marrone coi funghi che ormai sanno di panna, latte, glutammato), per fortuna io il calamaro me lo mangio appena pescato dal mio amico G., grande professionista della pesca a traina.
Tra una chiacchiera e l'altra, il discorso scivola sulla Cooking Division, e sul fatto che bisogna rispettare la stagionalità degli ingredienti, oltre alla loro territorialità, almeno quando possibile e, sicuramente, quando la ricetta la esige.
A questo punto, il tenutario del... ristorante? interviene nella discussione commettendo alcuni gravissimi errori, almeno in mia presenza.

Primo,
si intromette, ed io odio i ristoratori troppo amichevoli e piacioni. Al ristorante mi piace essere coccolato, mangiar bene, bere meglio, ma non sopporto che mi si venga a chiedere, magari appoggiandosi al tavolo, se è tutto a posto o se mi è piaciuta tale pietanza... figuratevi se poi intervengono in discussioni alle quali non sono invitati.
Secondo,
siccome NOI parlavamo di Parmigiana di Melanzane, LUI ha pensato bene di dirci che l'unica ricetta della Parmigiana è la sua, tramandata dalla nonna, originaria dei Quartieri Spagnoli. Ascoltate bene: col Ragù!!!
Tralascio l'arroganza e i modi con i quali tale idea veniva portata avanti, aggiungo che il personaggio in questione ha profuso inesattezze ed orrori storico-geografico-garstonomici a bizzeffe. Nonostante gli rammentassi che La Parmigiana vuole i natali in quel di Ischia Ponte per mano delle sorelle Pirozzi, almeno la mia fonte è documentata, lui sosteneva che la Parmigiana nasce in Costiera Amalfitana ed originariamente si faceva col cioccolato, altra fandonia. La Parmigiana col cioccolato è originaria di Meta di Sorrento, ed è una variante della Penisola alla Parmigiana classica, che vuole il pomodoro fresco bollito, visto che l'olio lo danno le melanzane fritte.
Terzo,
per cercare di dare peso alle sue imbecillità, ha sostenuto di essere insegnante di storia alimentare, e mi domando su quali libri faccia studiare i suoi allievi, forse made in china.

E mi fermo, ma aggiungo che, premesso che ognuno si può fare la Parmigiana di Melanzane come vuole, che almeno non si abbia l'arroganza di pretendere di essere depositari, a torto, della verità, e per giunta senza documentarla.
Se a tutto ciò aggiungete un "tu" assolutamente insopportabile in tutta la discussione, potete immaginare il mio stato d'animo, che mi porta a dire:
"ristoratore dei miei stivali, non mi avrai mai a mangiare nel tuo locale e bene feci a non metterci mai piede."

Per inciso, il ristorante in questione è una splendida terrazza di fronte Capri.

Perciò chiedo a tutti i ristoratori, ove mai leggessero queste quattro inutili righe, per piacere ricordate sempre la discrezione, l'educazione e la cultura del cibo, che è sempre un atto d'amore e non una presuntuosa ricerca di denaro.

Aaah, finalmente, un peso sullo stomaco dall'inizio del week-end!

Fuori tema (ma neanche tanto): Un saluto e tutti i miei complimenti alla mia amica di web Cuoca, il suo libro è una amorevole fonte di sapori e ricette ed il suo modo di porsi è assolutamente vicino a quel che intendo per Cucinare: tradizione, gusto, piccole contaminazioni ma soprattutto amore per quello che si fa.