lunedì 28 giugno 2010

Vele d'Epoca Napoli 2010. Capitolo secondo

Come vi dicevo andiamo avanti col resoconto.
Prima di tutto mi piace sottolineare che NOI gente di Mare siamo corretti, rispettosi delle regole, ma soprattutto siamo uomini liberi.
Vuol dire che non dobbiamo sottostare a logiche che contravvengono alle regole dello sport e dell'educazione.

Prima di proseguire devo fare una piccola precisazione su ciò che indirettamente ho imparato: il mal di denti è un dolore inficiante che non ha consentito al nostro gruppo di essere al completo, chi è mancata per questo motivo, sa e ha avuto dimostrazione, che era con noi comunque, anche se avrei preferito che ci fosse stata personalmente.

Andiamo avanti.
Giusto per ricollegarmi all'ultima immagine postata più sotto, non potrò essere troppo esplicito, ma chi vorrà capire capirà.
Abbiamo imparato che:
chi deve far rispettare le regole non sempre lo farà, che le regole stesse vengono applicate casualmente, che il grande comico, passato alla storia per ironia e raffinatezza non è ben rappresentato, perchè non vi è stata traccia nè di ironia nè di raffinatezza, che la sacralità dello sport è una visione troppo esclusiva e nobile e appartiene solo a noi (metta una X chi si riconosce in questo noi), che anche i timonieri possono diventare ottimi prodieri, che sulle barche d'epoca si perde la voce per via delle distanze e dei rumori dei winch, che nella vita c'è bisogno di "prontezza di riflessi" per evitare il male peggiore, che chi ci dovrebbe proteggere e rispettare alla fine è sempre in vacanza e dimentica il suo ruolo, che fortunatamente le questioni le possiamo risolvere in mare, che ad essere dei galantuomini potrebbe non pagare, ma noi ci ostiniamo ad esserlo, che la nostra passione per questo sport ci porterà ad accettare le più ignobili delle ingiustizie, noi saremo sempre lì, sui campi di regata, con lo spirito di sempre, che bisogna non fidarsi di "colui che reca omaggio" e forse nemmeno di "quello molto basso" (e che vuol dire? mha!), tanto la frittata la rivolterà ad uso e consumo di altri e voi rimarrete a bocca asciutta, che gli avvocati dovrebbero fare gli avvocati e non i poeti, che i prodieri di Straulino sono miliardi, che chi possiede un "classe metrica" sa contare fino a nove, che un terzo posto conquistato onestamente vale più di qualunque primato ottenuto con l'arroganza, che meno male che il nostro tattico è un possidente terriero e ci ha ospitati per bere dell'ottimo vino e passare un paio d'ore tra (lo so mi ripeto) amici veri e qualche intruso che va per erbette..., che alla fine di tutto, a cena, inaspettatamente abbiamo mangiato benissimo e siamo riusciti a fare grandi progetti per il futuro.

Ma soprattutto, abbiamo imparato che stringersi la mano guardandosi negli occhi vale più di qualunque contratto scritto,
se è tra vera gente di mare.

E qui concludo, il resto, se vi va, aggiungetelo voi.

Come sempre dedico questo post a chi con me ha condiviso questi giorni di Mare Vento e Sole.


1 commento:

Anonimo ha detto...

ti ringrazio per l'ottimo prodiere, ma è semplice farlo in una bella giornata di giugno e con altre tre persone che ti aiutano.
P.S. non ricordo il nome di chi timonava... Strauss...Stramb...a no ora ricordo Straulino, ebbene si, sono stato prodiere di Straulino.
Con affetto Greg