giovedì 7 giugno 2007

Maledetta la cucina destrutturata!




Mi sono un po' stancato dell'interpretazione filosofica della cucina. Non sopporto più di leggere sulle riviste specializzate di chef che destrutturano, reinterpretano, filosofeggiano sull'assenza di grassi, non cucinano ma creano composizioni.

Spero di essere stato chiaro.

Da designer appassionato di gastronomia mi piace la ricerca delle forme, ma in cucina mi interessa anche il sapore e la sostanza.

Trasformare una cena in un evento mi sembra opportuno, e mi piace se scopro sapori e combinazioni nuove, se, come mi è capitato (purtroppo una sola volta) mi si aprono nuovi scenari del gusto: è successo a S. Agata sui due Golfi...

Però, non mi piace più leggere o ascoltare di cuochi che vedono la cucina in modo troppo intellettuale.

Alla fine, elogiando come sempre la semplicità, ti viene voglia di uno spaghetto al filetto di pomodoro.

Non a caso Alfonso Iaccarino, mentre lo prepara, quasi si commuove.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Carlo come sono d'accordo con te!!!
Hai centrato in pieno il problema.
Mi sono veramente rotto di sentire questi pseudo-chef-intellettuali della minchia.
Qualsiai cazzata te la vendono come un' invenzione geniale.
Che cacchio mi rappresentano poi queste "destrutturazioni" dei cibi!!!
Solo minchiate!!
Solo farneticazioni........

e poi magari non sono nemmeno capaci di cucinare un semplice spaghetto con i pomodorini.....

Bravo Carlo!!!!

carlo olivari ha detto...

infatti, te li fanno scendere da chissà dove...

guidodemaio ha detto...

Epperò ... Ferran Adrià non lo consideri un genio, un innovatore? E poi, ti devo dire, che Alfonso Iaccarino si commuova davanti ad un piatto di spaghetti al pomodoro, lascia il tempo che trova: anch'egli si cimenta in destrutturazioni, rielaborazioni del "terroir" e, quant'altro. Peraltro, ultimamente, deludendomi un po' (anche se non ricordo se avesse cucinato lui, il figlio o qualche stagista. Certo, almeno di Alfonso Iaccarino resta una grandissima emozione ogni volta che vai via. Ed è quello spettacolo di cantina, quel pozzo dei desideri che parte da vini entusiasmanti per scendere negli inferi del paradiso (cazzo, mi è uscita così: inferi del paradiso) dei formaggi. Altro che visita alla cantina. Nemmeno Pinchiorri ti lascia così sorpreso. E Gennarino Esposito a Seiano? Mhà, sarà perchè arrivo sempre a stì appuntamenti troppo montato da riviste, GamberoRossoChannel ecc., ma ho davvero apprezzato la magia (mangiando fuori) di vedere all'opera lui e la sua brigata (un po' stronzetta la moglie, del resto pure quella di Don Alfonso non scherza!). Hai provato il "Silenzio Incantatore" a Teresinelle?
...

guidodemaio ha detto...

per quanto riguarda il mare, invece, vatti a vedere questa "regata veloce"
http://tv.repubblica.it/multimedia/home/733090?ref=hpmm

carlo olivari ha detto...

Odio Adrià. Era proprio contro di lui linvettiva. Esposito secondo me era partito bene e si è perso per strada.
il silenzio incantatore mi manca.

guidodemaio ha detto...

Immaginavo che ce l'avessi con Adrià ... perciò ti ho stuzzicato! Il "Silenzio Incantatore" lo trovi dopo circa 50 metri aver valicato Teresinelle in discesa per Positano: sulla destra imbocchi una stradina che scende (ti sembra quasi di non arrivare mai, ma è breve). Ti consiglio di andarci a pranzo: non foss'altro che è a picco sul mare della Costiera amalfitana (capisci a mmè)

carlo olivari ha detto...

ci andrò, e grazie del consiglio. A proposito abbiamo altri amici in comune.

Anonimo ha detto...

il silenzio incantatore è straordinario. Sia se vai in estate (posto bellissimo ma attento alla discesa) sia se vai in inverno (è a vico equense - se non mi sbaglio o ricordo male -).
Molto positivo anche I quattro Passi sulla discesa per nerano. Lì ci andavo spesso con Crispino.

Ferran Adrià è veramente insopportabile lui e quelle schiume schifose di cui si vanta tanto e che lui chiama non mi ricordo come.......

carlo olivari ha detto...

Spume esferificazioni, che coglione. Sai che è soprannominato mister sifone.
Su "I quattro passi" non si discute.

Anonimo ha detto...

però di inverno non si chiama il silenzio incantatore. Ha un altro nome. Chiaramente di estate è un'altra cosa. Durante "a' staggione" è situato in un posto che come dice guido è spettacolare!!

guidodemaio ha detto...

mashish

guidodemaio ha detto...

ovviamente mashish è il nome di un altro amico in comune.
Si, "I quattro passi" non si discute, come no si discutono "Buco" a Sorrento e "Taverna del Capitano" a Nerano. E poi ... la Capannina a Capri (cazzo, domani sera megafestone al PantaRei a Capri, altrimenti un salto alla Capannina ce lo facevo)

carlo olivari ha detto...

secondo me la capannina non è paragonabile ai quattro passi o ala taverna del capitano.
trovo che a Capri si mangi mediamente male, e non mi ispira gastronomia

guidodemaio ha detto...

Che si mangi mediamente male è vero (è uno strano problema delle nostre isole). Ma che la Capannina non sia un buon ristorante, no. Peraltro ci sono anche altri ristoranti con nuovi chef da sperimentare (fra questi, uno a Tiberio di cui però non ricordo il nome ... ti farò sapere). Ma ormai quello che più mi intriga è la nouvelle vague della gastronomia da grande albergo: è un capitolo aperto da quando i miei suoceri mi hanno iniziato a raccontare delle loro esperienze a L'Espadon del Ritz di Parigi

guidodemaio ha detto...

... e mi sono andato a seguire Heinz Beck a Vitignoitalia

carlo olivari ha detto...

Heinz Beck è stato un grande, ora anche lui vuole troppo sorprendere, ma devo dire che il suo finger food è spettacolare. Ne sono rimasto colpito.
A proposito di cucina dei grandi hotel, facendo le dovute distinzioni, recentemente sono stato al cesare Augustus di Anacapri per il cocktail di benvenuto della settimana dei tre golfi (vela). Ebbene hanno offerto un rinfresco Finger Food, sorprendentemente curato nei dettagli, e eccezionale nella qualità. Hanno cambiato chef e quella sera è stata la prova, il debutto. Complimenti a lui e ad i coniugi Signorini per il gusto e l'innovazione.

Anonimo ha detto...

per esperienza vissuta diffido della cultura gastronomica che il gambero esprime. Però leggervi così pacatamente discutere sul cibo, mi fa pensare che Bonilli qualche merito storico nell'insegnare una curiosità gastronomica davvero l'abbia avuta.
Anche i napoletani stanno cambiando dunque. Una volata Antonaros (autore di GBchannel9 mi disse che i napoletani erano dei gran signori ma non sapevano manigiare. Il massimo per un gentiluomo napoletano era invitarlo nel ristorante di fiducia e farsi accompagnare in cucine per scegliere il pesce migliore. Evidentemente ci stiamo evolvendo anche noi.
Riguardo a Beck io lo adoro e un simpaticissimo meridionale tedesco.

Anonimo ha detto...

Prediligo i piatti di una volta...dei buoni gnocchi fatti in casa,un bel fritto misto piemontese,dei gustossimi agnolotti di stufato.
Questa sì che è cucina.

un bacio

carlo olivari ha detto...

non a caso Laura, Don Alfonso, e scusate se parlo sempre di lui, è ai vertici da parecchio, come altri della Campania, e credo che sia anche grazie a loro che il gusto sta cambiando, unitamente al fatto che il "ristorante tradizionale napoletano" non offre più la qualità di pesce e materie prime in generale di una volta. col tempo la cucina dei ristoranti si è un po' appiattita e ovunque si rischiava di mangiare le stesse cose ma con un nome diverso. Se il trend sta cambiando è una fortuna e speriamo bene, perche alla fine dovrebbero tutti mogliorare ma mantenendo prezzi accettabili. L'alta cucina non deve essere sinonimo di costosa cucina. Credo