mercoledì 4 giugno 2008

Le Grand Bluff


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Acquerello del sottoscritto dedicato all'Isola delle Sirene
(nonostante tutto)


L'isola è commoventemente bella, strepitosa da un punto di vista paesaggistico e naturalistico. Il campo di regata è unico.
Regatare nel golfo è un'emozione.
Punto.
Capri è magnifica, peccato che:
1. Una volta sbarcati dall'aliscafo ci mettete più di mezz'ora per attraversare il pontile perchè, nonostante la fama dell'isola, non hanno provveduto a disporre corsie per la gente che va e quella che viene.
2. L'unico mezzo per salire in paese è la funicolare che è sempre affollatissima, i biglietti si fanno a 50 metri di distanza e l'ultima corsa è alle 22,30. Dopo di che scatta lo scorticamento dei tassì, a meno che non vogliate inscatolarvi in un bus che percorre il tragitto sballottolandovi come un flipper.
3. Per mangiare dignitosamente e sperare in un buon servizio, se da Verginiello (buon rapporto qualità prezzo) non trovate posto, siete costretti a pagare 10 euro a mazzancolla presso un rinomato ristorante del posto.

4. In un porto dove si paga una cifra impressionante si è accolti alla toilette pubblica da una cafonissima vecchia alla quale devi elargire l'obolo per aver usato un infetto cesso.

5. E' tutto un andirivieni di persone che guardano inebetiti le borsette di uittòn e le vetrine di Cartiè.

6. Di raffinati intellettuali sull'isola neanche l'ombra.

7. Quasi, e dico quasi, tutti quelli che lavorano al meccanismo turistico sembrano messi lì per estorcere denaro e non per fornire coscienziosamente servizi.

E mi fermo.

Meno male che ci sono G.e G. che mi rendono, con la loro amicizia, il soggiorno sull'isola molto piacevole.

Con affetto e riconoscenza a tutti gli amici con i quali, come sempre ho condiviso Mare, sole e vento.

P.S. Aspetto Hannibal, e vacci piano. E Mortimer, che so condividerà.


Ah dimenticavo, se non trovate questo post SNOB,

vi sbagliate.

LO E'!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Uau, che carattere.

carlo olivari ha detto...

eh eh eh

Anonimo ha detto...

Stamane sono di buon umore, mi sono svegliato tardi, e fatto un'ottima colazione... e allora?Colpo di scena, sono daccordo con te:L'isola a maggio è incantevole, tutta un rigoglio, regatare nel golfo è spettacolare, il porto è affolatissimo di turisti mordi e fuggi (che orrore), la signora delle toilettes è una cessa (ma guarda..) per mangiare bene bisogna spendere tanto. La funicolare, il pulmino etc. Tutto vero e sacrosanto, però ci vuole coerenza e l'isola è coerente.
Mi spigo meglio,se sei snob il pulmino non ti interessa.. il taxi è il tuo mezzo...se vuoi mangiare bene il conto è solo un foglio di carta con un numero, il porto.. ma il tuo porto non è quello del traghetto, il tuo lato è quello di sinistra,la darsena....Ma noi chi siamo?
Un grosso abbraccio
Annibale

carlo olivari ha detto...

Annibale, credo che il vero snobbismo sia lo stare fuori da certi contesti, tipo darsena dove vieni accolto da un energumeno volgare e ignorante, è obbligatorio cercare di farsi notare il meno possibile. Credo che per essere coerenti si debba uscire dal contesto del denaro e si debba vivere con la cultura a seguito. Unico vero valore, almeno per quanto ci riguarda. Ed in questo l'isola non ti aiuta.
Per il resto, sai che apprezzo il tuo raffinato sarcasmo e te ne sono grato.
Con amicizia
Carlo

Anonimo ha detto...

"...Con la cultura al seguito..." ma allora negozi e piazzetta, soprattutto la sera, non sono il posto giusto..., meglio altri scorci defilati, meglio addirittura anacapri (dimora del tuo mito, dott. Mhunthe). La capri salotto, è sempre stata luogo di persone pseudo famose e con i soldi..,che anno usato ed usano l'isola come una vetrina da oltre cento anni.
P.S. ma una gita a Maui?
Un saluto, Annibal

carlo olivari ha detto...

Maui è quello che ci vuole, e tanti saluti ad Axel...

Anonimo ha detto...

era un po' che non frequentavo il blog, ho visto il mio nome e ti rispondo.
non posso che condividere, sai che non grazie a me, ho vissuto forse l'ultimo periodo fulgido dell'isola.
Poi la società si è incafonita e non poteva non esserlo anche Capri. In questo molto ci hanno messo i capresi che, attratti dal Dio denaro, hanno impostato la loro isola come un "salvadanaio" dove far entrare più soldi possibili. Poichè in questo periodo storico i soldi li hanno chi sappiamo, l'equazione è presto fatta.
Basti pensare che il locale di riferimento è "l'anema e core", dove ai miei tempi non sarebbe entrato nessuno.

carlo olivari ha detto...

quanto è vero Mortimer e per me che sto ancora frequentando l'isola è un dolore, ma sappi che mi capita di svegliarmi molto presto la mattina e mi arrampico fino a matermania, o arrivo ad anacapri, e prima che l'isola si trasformi nel teatro delle vanità, ti regala un paio d'ore di assoluta poesia