giovedì 15 novembre 2007

Ma volete mettere?

Michette, rosette, brezel, pan sciapo, carasau... tutti buoni, magari per un po', ma volete mettere il Pane del Vesuvio?
Per carità, non chiamatelo "cafone", è un'opera d'arte, nel caso chiamatelo "Palatone".


Acqua, farina, sale, lievito. Cotto a fascine, ha un perfetto equilibrio tra mollica e crosta, al naso si apprezzano il grano, il lievito e il fumo del forno, deve avere un piccolo residuo di cenere sul fondo, al gusto è equilibrato e con un retrogusto dolce, ma mai stufoso. Il pezzo più pregiato è quello definito "maschio" che ha un lato con crosta in più rispetto ai pezzi "femmina" che sono quelli che nell'infornata si trovano al centro, mentre i pezzi "maschi" si trovano alle estremità. Pertanto sono solo 2 per fila, quindi anche più rari.
Purtroppo non è un prodotto per tutti, bisogna stare a Napoli, i migliori panifici non lo spediscono nemmeno a 100 km. di distanza, la produzione è troppo limitata.



3 commenti:

Anonimo ha detto...

e no cavolo. Non si fa così.

carlo olivari ha detto...

eh eh eh niente patina ma almeno il pane...

Anonimo ha detto...

This is great info to know.